martedì 13 dicembre 2011

Mine vaganti

Quattro anni e due mesi fa iniziavo l'Università alla Federico II, Napoli, facoltà di matematica. E ricordo che ero così felice e piena di questa nuova esperienza che credevo che avrebbe riempito tutta la me stessa della fase universitaria. Mi sbagliavo. Al terzo anno ho iniziato a guardarmi intorno e ad essere piuttosto critica rispetto a ciò che una buona università deve offrire ai propri studenti. Così ho maturato la decisione di fare la magistrale altrove. Non perchè credevo che la facoltà di Matematica di Napoli non fosse buona, ma perchè non mi offriva abbastanza. Ero a caccia di nuove esperienze, l'insoddisfazione iniziava a germogliare dentro di me. Seguono, quindi, gli ultimi esami, la stesura della tesi, i test alla SISSA di Trieste (che falliscono, non so se dire purtroppo o per fortuna, sicuramente l'esperienza sarebbe stata totalmente diversa), il colloquio di ammissione a Milano, la laurea. Mi trovo, quindi, a Milano per la magistrale. Esperienza totalmente nuova, diversa. E' un'Università che offre molto agli studenti dal punto di vista delle opportunità. Informarsi è la parola magica. Il mio scopo era anche (e soprattutto) quello di fare un'esperienza all'estero col programma Erasmus. Di nuovo, insoddisfazione da riempire. Ecco perchè sono ad Amsterdam.
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L'insoddisfazione è diventato il mio motore, ciò che mi spinge a cercare una nuova opportunità. La cosa più difficile è stata lasciare il proprio nido primordiale, lasciare casa.
Dopo avero compiuto questo passo, l'insoddisfazione ti trasporta ovunque tu ti possa sentire di nuovo piena, anche se non per sempre. Perchè prima o poi risveglierà ancora dentro di te la voglia di andare via, di conoscere un posto nuovo e nuova gente, di imparare. Lo percepisco che è così.
Napoli non era abbastanza, Milano lo è stata per un anno, ma non lo sarà più.
Per ora Amsterdam mi sembra fantastica, mi soddisfa, mi incuriosisce e mi arricchisce.
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La cosa peggiore che potrebbe capitare è tornare indietro. A fine gennaio tornerò indietro, tornerò a Milano e so che la guarderò con occhi nuovi. E probabilmente guarderò con occhi nuovi anche Torre del Greco. Mi fa un pò paura questo. L'unica cosa che sono certa non guarderò con occhi nuovi sarà casa mia. E il mio ragazzo. Siamo cresciuti assieme e continuiamo ad evolvere allo stesso ritmo oserei dire. Riporto una frase che mi ha detto e che in questo momento mi sembra la cosa più bella e più vera:"Casa è ovunque sono insieme a te".

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