venerdì 23 dicembre 2011

See you in 2 weeks!

Ho fatto tantissimo in questi trenta giorni. Ho fatto tantissimo, in realtà, in questi ultimi 4 mesi. Mi sembra siano passati di corsa eppure con l'intensità di anni... Sto aspettando che finisca l'ultima lavatrice (e asciugatrice), prima di iniziare a fare i bagagli. Casa mi sembra così lontana! Eppure domani a quest'ora... ci siamo quasi! Goodbye Amsterdam, see you soon!

martedì 13 dicembre 2011

Mine vaganti

Quattro anni e due mesi fa iniziavo l'Università alla Federico II, Napoli, facoltà di matematica. E ricordo che ero così felice e piena di questa nuova esperienza che credevo che avrebbe riempito tutta la me stessa della fase universitaria. Mi sbagliavo. Al terzo anno ho iniziato a guardarmi intorno e ad essere piuttosto critica rispetto a ciò che una buona università deve offrire ai propri studenti. Così ho maturato la decisione di fare la magistrale altrove. Non perchè credevo che la facoltà di Matematica di Napoli non fosse buona, ma perchè non mi offriva abbastanza. Ero a caccia di nuove esperienze, l'insoddisfazione iniziava a germogliare dentro di me. Seguono, quindi, gli ultimi esami, la stesura della tesi, i test alla SISSA di Trieste (che falliscono, non so se dire purtroppo o per fortuna, sicuramente l'esperienza sarebbe stata totalmente diversa), il colloquio di ammissione a Milano, la laurea. Mi trovo, quindi, a Milano per la magistrale. Esperienza totalmente nuova, diversa. E' un'Università che offre molto agli studenti dal punto di vista delle opportunità. Informarsi è la parola magica. Il mio scopo era anche (e soprattutto) quello di fare un'esperienza all'estero col programma Erasmus. Di nuovo, insoddisfazione da riempire. Ecco perchè sono ad Amsterdam.
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L'insoddisfazione è diventato il mio motore, ciò che mi spinge a cercare una nuova opportunità. La cosa più difficile è stata lasciare il proprio nido primordiale, lasciare casa.
Dopo avero compiuto questo passo, l'insoddisfazione ti trasporta ovunque tu ti possa sentire di nuovo piena, anche se non per sempre. Perchè prima o poi risveglierà ancora dentro di te la voglia di andare via, di conoscere un posto nuovo e nuova gente, di imparare. Lo percepisco che è così.
Napoli non era abbastanza, Milano lo è stata per un anno, ma non lo sarà più.
Per ora Amsterdam mi sembra fantastica, mi soddisfa, mi incuriosisce e mi arricchisce.
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La cosa peggiore che potrebbe capitare è tornare indietro. A fine gennaio tornerò indietro, tornerò a Milano e so che la guarderò con occhi nuovi. E probabilmente guarderò con occhi nuovi anche Torre del Greco. Mi fa un pò paura questo. L'unica cosa che sono certa non guarderò con occhi nuovi sarà casa mia. E il mio ragazzo. Siamo cresciuti assieme e continuiamo ad evolvere allo stesso ritmo oserei dire. Riporto una frase che mi ha detto e che in questo momento mi sembra la cosa più bella e più vera:"Casa è ovunque sono insieme a te".

domenica 4 dicembre 2011

I feel the changes

"I can't leave this city.."
"I can't leave the people I met.."
"I can't stop to talk in english.."
"Why should I come back there?"

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Actually, there are many reasons, of course, rational and emotional reasons.
The time is running too fast and I would like to enjoy everything, every moment, every second.

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Esattamente tra venti giorni e 7 ore sarò a casa. Questo pensiero mi fa un effetto stranissimo. Mi rattrista e mi rende felice allo stesso tempo. E la cosa peggiore è che queste emozioni non riescono a trovare un equilibrio.
Anche se questa non sarà un addio definitivo alla bella Amsterdam è come se lo fosse. Cioè, l'8 gennaio sarò di nuovo qui, anche se per poco. Ma la sensazione è che tra 20 giorni tutto sarà finito, ciao ciao Erasmus, ciao ciao a tutti! Perchè quel che resterà saranno saranno due o tre settimane (del gelido gennaio) in cui il pensiero fisso sarà: "Tra tot giorni torno in Italia...".

Esprimo il mio desiderio:

"I wish that next year I will be again abroad, possibly with the guy I love.."

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E comunque non potevo immaginare che un'esperienza del genere mi potesse trasmettere così tanto. Bisognerebbe cambiare ogni anno Università e paese, così non ci si annoierebbe mai e si imparerebbe un sacco. Sento di non essere più la me stessa di quattro mesi fa. E questa sensazione è bellissima!

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Ho capito ciò che mi spaventa di più... Trovare tutto più o meno uguale al mio ritorno a Torre.

venerdì 21 ottobre 2011

I need a pizza, please!

Mi sono innamorata di questo paese, questa città. Mi sono innamorata di questo popolo. Mi sono innamorata di questa cultura multietnica. Mi sono innamorata delle biciclette. Mi sono innamorata dei canali e delle barche che pigramente solcano l'acqua. Mi sono innamorata dell' OBA (http://www.oba.nl/). Mi sono innamorata dei tulipani.

Guardo l'Italia da qui, sembra rinchiusa in una bolla di vetro, vecchia, stantia, statica. Ad essere sincera, l'unica cosa che davvero mi manca è la pizza. Per il resto, qui sto benissimo! Sono crudele? E' la verità (purtroppo?).

venerdì 9 settembre 2011

Amsterdam, I love you

Ormai sono passati 8 giorni da quando ho preso l'aereo, da quando mi veniva da piangere perchè non sapevo come sarebbe stato, non sapevo se fossi stata in grado di capire le lezioni in inglese, non sapevo come fossero gli altri studenti. In questi 8 giorni mi sono ricreduta su tutto. Le lezioni sono comprensibili anche per me che non masticavo l'inglese da un pò (lo praticavo solo attraverso serie tv americane guardate coi sottotitoli in italiano), riesco a comunicare piuttosto bene con gli altri ragazzi che vivono qui con me a Zuiderzeeweg, ci sono bellissime persone con cui trascorro le serate qui a sorseggiare birra o vino e a parlare del più e del meno. L'università è dura, assegnano molti homework (di cui parecchi settimanali) con voto, le lezioni sono assai intense, i professori sono tutti giovani (tranne uno, con cui seguo Financial Stochastics...) e disponibili. Ho trovato la città bellissima, incantevole, amo i suoi canali, i suoi colori, la sua freschezza, i fiori ovunque, la gentilezza delle persone. Se penso che prima o poi dovrò tornare nella (ormai) cupa Milano mi viene il magone. Credo che dopo un'esperienza del genere non vorrò più tornare indietro. Non mi aspettavo mica di sentirmi così legata a questo posto dopo così pochi giorni. Eppure c'è qualcosa qui che mi attrae. Ho deciso che sarà qui che manderò le prime domande di lavoro, una volta laureata. D'altronde, l'Olanda vanta la più bassa percentuale di disoccupazione giovanile. E poi non dimentichiamoci che è il paese dei mulini a vento e dei tulipani.

mercoledì 31 agosto 2011

Il nuovo fa paura

Oggi per me è l'ultimo giorno d'estate. Da domani inizierà una nuova primavera. Se quando sono partita per Milano avevo paura, adesso sono davvero terrorizzata. Cosa mi aspetta? Spero di trovare la giusta energia per affrontare le prossime (nebbiose) difficoltà. Amsterdam: suona bene.

lunedì 13 giugno 2011

Yes, we can!

Il vento cambia davvero. E la cosa più bella è che siamo noi a farlo cambiare. Davvero.

domenica 5 giugno 2011

Dopo 6 giorni...

Ok, ho vissuto un momento emozionante della vita politica italiana. Milano è stata liberata, si è tinta d'arancio e di bandiere della pace, piazza Duomo è stata invasa da un popolo festante, persone in bicicletta, mamme con bambini, palloncini, bottiglie di spumante, canzoni allegre e tanti sorrisi. E tanti giovani. Siamo noi giovani la svolta. Non più sopiti e indifferenti a ciò che ci succede tutto intorno. Ma vivi e partecipi, vogliamo apportare il nostro contributo alla società.
La sinistra può cambiare le cose, la sinistra ci fa sognare, la sinistra ci fa sperare. La sinistra siamo noi.
Che siamo tutti uguali me lo hanno insegnato da bambina i miei genitori. E sono fiera di loro. Spero di saperlo insegnare altrettanto bene ai miei figli.


sabato 26 marzo 2011

Tutto si trasforma

Stasera sono in vena di "post"...
E' che non ho sonno, ho riletto i post che ho scritto in questi ultimi 6/7 mesi e ho visto scorci di momenti della mia vita molto diversi. L'inizio speranzoso e poco nitido si è trasformato man mano in un percorso che ha assunto una sua forma, ma è una forma ancora tutta in divenire, un impasto morbido e malleabile.

Ho intravisto la me stessa di ieri, la me stessa di oggi.
Come sarà la me stessa di domani?

UVA (e non sono i raggi)

Non scrivo da tanto e ho tanto di cui scrivere.

Questa è stata una settimana davvero strana. Nel pallone per i primi tre giorni, martedì ricevo una notizia entusiasmante, ma riesco a metterla a fuoco davvero solo giovedì.
Al risveglio penso: "Cavolo, mi hanno selezionata per la mia prima scelta di meta Erasmus!"
Tra cinque mesi mi ritroverò proiettata (di nuovo) in un'altra realtà universitaria, questa volta europea, precisamente olandese.

L'esperienza chiama altra esperienza.

Non voglio diventare quel genere di persona che non si accontenta mai di nulla, ma desidero sperimentare ed esplorare tutte le possibilità che mi vengono offerte. Che poi, in realtà, le possibilità ce le costruiamo noi con le nostre scelte. E' difficile costruirsi le possibilità, perchè è difficile fare certe scelte.
A volte mi chiedo: "E se fossi rimasta a Napoli?" e subito mi rispondo: "Ma poi non avrei conosciuto queste persone, non avrei seguito questi corsi, non avrei trovato una meta adatta a me per l'Erasmus, non avrei...". Una sfilza di non avrei.

Certo, sarebbe stato tutto molto più semplice e più comodo, perchè non avrei avuto tutti questi pensieri, non avrei dovuto impegnarmi nel conoscere gente, chiedere informazioni su tutto, inizialmente sentirmi davvero sola, cercare annunci di stanze e andare in giro a vederle. Se penso a tutto lo stress a cui mi sono sottoposta adesso mi viene da ridere. Sembra passato un secolo. Non che ora tutti i problemi si siano risolti. Ce ne sono altri. E altri se ne riproporranno nei mesi a venire. Ma vedere una strada in salita non mi fa desistere anzi, credo di essere diventata una scalatrice discreta! E poi pensandoci, ci ho preso gusto.

domenica 13 febbraio 2011

This morning

S:"Cosa ti è piaciuto di più di questo soggiorno a Milano?"
P:"Sentire la tua voce mentre studi. Mi sono reso conto di quanto mi manchi davvero."

lunedì 7 febbraio 2011

Coffee dipendente

Caffeina: sostanza altamente nociva che crea una dipendenza nonché assuefazione se assunta sempre nella stessa quantità, quotidianamente. Se ci fosse una casuale riduzione o un aumento delle dosi giornaliere l'effetto sarebbe catastrofico. Infatti, nel primo caso, l'organismo ne risentirebbe rallentando il proprio ritmo biologico notevolmente; nel secondo caso, invece, il ritmo biologico aumenterebbe, creando disturbi del sonno e generando schizofrenie compulsive in soggetti sottoposti a stress, fino poi, ovviamente, a creare nuovamente assuefazionee così via...

Il caffè è il mio miglior nemico. Inizialmente, ne assumevo una sola tazzina al giorno, appena svegliata, dopo aver dormito circa 7/8 ore per notte. Adesso, sono arrivata a berne 2 tazzine al giorno più una lattina di coca cola (pari ad una tazzina di caffè in termini quantitativi), dopo aver dormito circa 8/9 ore per notte. Poiché sono già abbastanza stressata (esami) se aumentassi la dose da 3 a 4 tazzine di caffé al giorno oppure se bevessi anche una redbull al giorno (redbull=3 tazzine di caffé) credo che il mio già precario equilibrio mentale verrebbe a mancare.
Quindi, cosa devo fare? Non vedo vie d'uscita.



domenica 6 febbraio 2011

Tomorrow

Il tempo scorre vorticosamente, sciogliendo alcuni dubbi e ingarbugliando altri pensieri. Mi fa un pò paura ciò che voglio. Mi fa un pò paura il futuro che voglio. No, forse non è paura, ma è ansia, apprensione. Dove, come, quando? So perché. Ho sete di esperienza; conoscere il "nuovo" rende insaziabili. Mi sento insaziabile, ecco. Desidero fagocitare tutto ciò che posso, non restare ferma a guardare che il futuro mi si rovesci addosso come una pioggia scrosciante. Diciamo che voglio far piovere in cielo. E se non è possibile, io ci riuscirò.

martedì 25 gennaio 2011

Knowledge

Sapere ciò che si vuole è pericolosamente bello. Avere un obiettivo da raggiungere, uno scopo, un fine è stimolante. Che poi non è detto che si realizzi davvero. Però il fatto di poter lottare per qualcosa nobilita lo studio e, soprattutto, nobilita l'animo.