martedì 16 ottobre 2012

Inizi

In questo momento mi sento la testa scoppiare per la stanchezza... Ho ricevuto tante telefonate oggi, tanti sms, tanti auguri e tanti complimenti. Il giorno della laurea, la laurea magistrale. Cioè, non so se mi spiego... Sono dottoressa per davvero adesso. E probabilmente salvo casi eccezionali non andrò più in Via Saldini 50.

Oggi si è chiuso definitivamente un capitolo e sono transitata ufficialmente nel mondo degli adulti. Eppure, ufficiosamente sono entrata nel mondo dei grandi il 24 settembre, il mio primo giorno di lavoro. Cioè, due capitoli si intersecano e si congiungono. E io sono contenta. Sono contenta per il mio 110 e lode; ma sono ancora più contenta perchè finalmente so cosa viene dopo la laurea e questo qualcosa l'ho già iniziato e mi piace. Insomma, più che la mia laurea festeggerei la sua conseguenza diretta: il percorso lavorativo appena intrapreso.

Celebriamo gli Inizi.

mercoledì 12 settembre 2012

Fortunata

Sono felice di essere fortunata. Con i jeans zuppi d'acqua, le borse della spesa sotto il braccio, ferma sotto un cornicione per ripararmi dalla pioggia, coi il mio modo di fare più irritante con Davide, indecisi se attraversare o meno la strada per andare al supermercato (...) mentre il cielo sembra crollare sotto un temporale assurdo... squilla il mio cellulare! Così ho ricevuto la mia quarta offerta di lavoro. Quella che mi va bene. Quella che mi ha fatto saltare per le scale del palazzo e strabuzzare gli occhi e ridere e dire cose stupide. Per la gioia. Sono fortunata. Molto.

lunedì 20 agosto 2012

Today

A tratti, scariche di tristezza. L'ignoto futuro che finora mi ha reso sempre entusiasta mi assale minaccioso.

"E se... e se..."

Sarà che il caldo annebbia la mente, ma oggi mi sento davvero capricciosa e stanca. Stanca di queste irrazionali tristezze lampo che mi rendono volubile.

Avrei bisogno di una biciclettata, di una passeggiata in Largo Marinai d'Italia, di un aperitivo da Elettrauto, di guardare negli occhi calmi e profondi Davide, di sapere qualcosa in più su ciò che mi aspetta dietro l'angolo.

Nebbia fitta che non ti fa vedere i colori dei semafori, vento gelido che non permette quasi di camminare o di pedalare, ghiaccio scivoloso e inatteso fuori casa, nostalgia e mancanze, studio fino a tarda notte, scadenze di esercizi che sembrano impossibili da risolvere...

Tutto si condensa in un singolo nodo, sento tutte le difficoltà che ho affrontato in questo anno, in questi due anni lontana come se fossero presenti adesso, contemporaneamente.

Mi sento lontana da una consapevolezza vera di ciò che sarà e ora che il "sarà" è imminentemente vicino, ho paura. E' come se sfiorassi ad occhi chiusi qualcosa di mai visto, di indescrivibile e indefinito.

Mi chiedo: perchè ora?

domenica 8 luglio 2012

In fila

I miei pensieri sono ormai una spirale, un turbine disordinato e scomposto. Provo a metterli in fila.
Ho ricevuto due offerte per dottorato in Olanda.
Ho rifiutato una delle due offerte perchè se devo fare un dottorato accetterei l'altra.
[Fin qui ci sono...]
Ci sono differenze tra un dottorato (cioè, un lavoro in un'Università) e un lavoro (il complementare)? Il dottorando è assunto dall'Università che lo paga (anche bene) e sta rendendo un servigio all'Università mettendo a disposizione la propria mente e le proprie capacità ed impegnandosi a portare avanti un progetto di ricerca e tenendo qualche ora (modeste) di esercitazione. In  contemporanea, il dottorando deve seguire dei corsi e sostenere degli esami necessari per la propria preparazione nell'affrontare il proprio progetto di ricerca e anche partecipare a seminari e conferenze in giro per l'Olanda e per l'Europa (credo possa capitare). In altre parole, il dottorando deve essere una persona ben motivata a voler fare tutto ciò, perchè si richiedono sacrifici. Se c'è la motivazione a farli che ben venga.
Inoltre, il dottorando è legato da un rapporto di fiducia reciproca col proprio supervisore e ciò impone rispetto e chiarezza. Il dottorato si conquista con la propria bravura e, una volta ottenuto, si porta avanti con le proprie forze. Senza forze, non si va da nessuna parte.
[Forze, ben inteso, motivazionali... Mettere in fila i pensieri serve!]
Il lavoro, invece, si conquista con le unghie e con i denti. Con tanta pazienza. Il lavoro è flessibile, non c'è sempre un rapporto di fiducia da ambo le parti e questo può essere un bene e un male. Il lavoro può far male, il lavoro può far bene. In Italia i lavoratori sono sottopagati, in Italia non c'è sempre meritocrazia. Però, il lavoro è flessibile, a volte inflessibile, il lavoro è vario da questo punto di vista. Il lavoro lo accetti o non lo accetti. Il lavoro lo impari, il lavoro lo cambi o lo tieni o ti mandano o intanto che ci sei ne cerchi un altro. Il lavoro ti fa fare tardi ma il lavoro non te lo porti a casa o se te lo porti a casa è perchè il giorno dopo hai una presentazione importante o cosa. Il lavoro non ti fa sentire troppo in colpa verso gli altri, il lavoro ti può dare spazi, il lavoro ti può dare scuse.
[Ho capito...]

Il fatto che io abbia dato due definizioni diverse di due cose che in realtà possono essere percepite come simili (lavoro in Università, lavoro in qualunque altro posto) vuol dire che io li percepisco in modo diverso. Io sento probabilmente di non avere motivazioni per accettare un lavoro in Università. Io percepisco qualunque altro lavoro più flessibile e più adatto a me. Io sono più attratta dalle alternative. Io sento di non aver scritto subito al prof xxx perchè mi sono anche sentita in colpa per l'altro prof xxx che mi ha presentato bene e mi sento codarda a tornare sui miei passi e a dire che in realtà ho capito che non è la strada che percorrerò.

Il turbinio si è fermato. I pensieri sono espressi. Bastava un computer e un "Metti in fila i tuoi pensieri".

lunedì 2 luglio 2012

Cosa vuoi fare da grande? Essere felice.

Le scelte sono a volte paralizzanti. Non avevo ancora mai sperimentato questa sensazione. Mi sento come bloccata dallo stupore per ciò che mi è accaduto. Chiariamo, oggettivamente mi è successa una cosa bellissima, che mi aprirebbe delle prospettive variegate lavorativamente parlando e una possibile carriera accademica in un paese straniero. Non voglio disprezzare tutto ciò. E' che questa novità non mi rende felice. Ciò che mi rende felice è che le scelte che ho fatto finora sono state azzeccate: andarmene da Napoli per investire le mie energie in un'altra città ed un'altra Università, anzi in due altre città e due altre Università mi ha aperto tante porte e mi sta offrendo tante opportunità.
Questo mi fa dire grazie a te che mi hai aperto gli occhi, che mi hai fatto capire quanto sia grande il mondo, a quante cose posso aspirare e quante cose posso ottenere solo con la mia forza di volontà. Non credevo di potermi spingere così in là, ma sento che questo non è ancora il momento di fare una scelta così radicale. Sono consapevole che, qualora tra un anno cambiassi idea, non è detto che sia così fortunata da ottenere un'offerta così, ma questo non mi spaventa. Anzi, mi solleva da un peso.
So che tu vuoi che io sia felice, tu mi conosci così bene, per piacere, continua a farmi domande, quelle si che aiutano a smuovere i pensieri, ad andare avanti nelle riflessioni. A volte mi arrabbio perchè sono troppe e troppe insieme e allora annebbiano un pò, ma le risposte arriveranno quando tutto sarà più chiaro.
Continuo a pensare che ho fatto il corso di laurea in Matematica perchè mi piaceva e non ho mai pensato concretamente agli sbocchi lavorativi, non me ne sono fregata per quasi cinque anni. Non è un problema, anzi hai fatto bene a non assillarmi su questo, perchè la Matematica non si studia avendo come obiettivo questa o quella carriera, ma perchè è bella.
Ovviamente non si vive di sola bellezza della Matematica e questo non risponde alla domanda: Cosa vuoi fare da grande? Non lo so ancora esattamente. Per adesso so che non voglio partire a settembre per dare un dottorato. Forse non sono ancora pronta oppure forse, semplicemente, non è quello che voglio fare nella mia vita. L'importante è non pentirsi delle proprie scelte e sono certa (a meno di un insieme di misura nulla) che non succederà. La felicità è inseguire le proprie scelte. Ho già fatto la mia.

domenica 17 giugno 2012

Bianco, il colore preferito dai Matematici

...Funerale agli ex fogli (sul retro) bianchi...

Siete stati compagni di studio insostituibili e preziosi. Comprendevamo insieme le lunghe e tortuose dimostrazioni. A volte mi arrabbiavo appallottolandovi e strappandovi con rabbia, per poi prenderne uno nuovo (e tremante..), che se era fortunato diventava custode di una buona intuizione e veniva poi messo da parte (ed esiste ancora da qualche parte nelle pile dei miei appunti), altrimenti il suo destino era comunque quello di essere sepolto in una montagna di carta (da riciclare ovviamente).

Il nostro percorso insieme (5 anni sono tanti) è stato avventuroso; abbiamo spaziato tra la purezza dell'Algebra e il fascino della Fisica Matematica, l'elegantissima Analisi Matematica e l'insicuro ma utilissimo e bellissimo Calcolo delle probabilità, l'ingegnosità dei Laboratori di Modellistica e le altre innumerevoli applicazioni che la Matematica può avere.

Fogli bianchi (sul retro), non siete stati mai sprecati. La vostra esistenza è stata utile alla formazione di una giovane matematica, senza di voi non avrei mai potuto sostenere un esame e buttar giù le impronte di idee, a volte utili, a volte no.


Fogli bianchi, voi mi avete ispirato. Un foglio bianco è tutto da scrivere, da riempire il più possibile, da cancellare e riscrivere, da buttare e poi cercare affannosamente nelle pile di carta.

Non è un addio, è un arrivederci, è solo la fine di una fase e sono sicura che resterete per sempre nella mia vita, il computer non potrà mai sostituire la vostra tangibilità ed immediatezza, l'ispirazione che regalate.

Fogli bianchi, grazie per avermi fatto apprezzare ed amare la Matematica.

PS: Un ringraziamento anche alle lavagne bianche di Science Park, University of Amsterdam.

venerdì 15 giugno 2012

A fresh start (end of a chapter)

Just realizing I have finished all my exams. I would like to share with my friends the sense of freedom through some events and words that have meant and mean a lot for me.

Bachelor graduation at Federico II
My new life in Milan
Meeting new friends (and new mathematician friends)
Learn
Difficulties
Cinema
Travel
Lazy days
A night at Bellagio (Como's lake) with Davide
My Erasmus experience in Amsterdam
My friends from all over the world
The canals
Fun
The italian red wine
To feel a citizen of the world
English and Dutch
Mathematics
Smile
End of exams
Scared of the future
Master Thesis


[...To Be Continued]





mercoledì 6 giugno 2012

Parmigiana

"Potremmo continuare per anni..." (cit.)

lunedì 19 marzo 2012

Biking is freedom

Stamattina mi sono svegliata alle 8, mia madre era già in giro per casa, facendo come al solito 1001 cose. Il caffè appena salito, gli abbracci e le barrette Grancereali in bella mostra, il latte nel microonde. La cosa bella di avere mamma per casa è il non dover pensare a nulla, tutto è stato fatto e ciò che ancora non lo è stato, lo sarà presto. Adesso è ripartita, lasciando un grande vuoto.
Pedalando sulla mia bici blu elettrico ("Ma è altissima questa bici, ce la fai?") pensavo al grande vuoto che avrebbe lasciato di lì a poche ore. Poi mi sono detta che tutte queste cose non le notavo quando vivevo a casa dei miei, era la normalità. Pedalando i pensieri ruotano al ritmo della bici, vorticano. Ti fermi al semaforo rosso, rallentano anche loro. Riprendi a pedalare, riprendono a muoversi allegramente.
Un mio amico olandese Rachid mi disse che andare in bici dà un forte senso di libertà. E' proprio vero. Ecco perchè ne avevo bisogno. Per dare la possibilità ai miei pensieri di muoversi al ritmo giusto.

venerdì 27 gennaio 2012

Known and Unknown

Sto lasciando l'Olanda. Olandaolandaolandolandoland. Ho ricevuto poco fa la telefonata di Chenchen che me lo ha ricordato.
C: "Simo, our MTP grade is known!! We both hava a 7!!!"
S: "Really?? That's great! I thought I had a 6! A 7, that's awesome... WE ARE AWESOME.."
...
etc etc, I continue to celebrate ourselves e io nostro studio assieme (due esami assieme, SPF, 8.5 (!!!!!!) e MTP (7...), entrambe).
Perchè così me lo ha ricordato? Era l'unico voto che non conoscevo ancora, dell'ultimo esame fatto qui, all'UVA, l'11 gennaio. Ora posso davvero tirare un sospiro di sollievo e dire: MI MANCANO DUE ESAMI PER FINIRE IL MIO MASTER! Ma è un'arma a doppio taglio. Conoscere l'ultimo voto vuole anche dire "goodbye A'dam, goodbye all my dear friends". Ora sta a me e al mio impegno, io voglio tornare qui. Lo desidero ardentemente. Io amo il modo in cui ho vissuto questa città, a tratti folle, vivace, pacata, isterica, allegra, luminosa e soprattutto MIA! Si, la sento mia, sento di lasciare una parte di me qui, di lasciare una parte di me in ogni persona con cui ho condiviso qualcosa.
Penso di aver capito fino in fondo cosa vuol dire complicità, amicizia, condivisione, divertimento, studio, impegno, internazionalità, sacrificio, dinamismo.
Mi sembra di essere appena nata, di essere un'altra persona, di avere una nuova vita. Mi sento indipendente.

E poi c'è Manuela, con cui ho condiviso ore di studio, di breaks (e di black out..), di semplici risate, di chiacchiere, di discorsi seri, di sogni, di caffé e cappuccino, di pizze fritte e spaghetti al pomodoro... di amicizia, ma quella vera, insomma... Lei mi ha insegnato ad essere più me stessa. Lei mi ha insegnato a capire meglio il significato della parola amicizia. Mi viene in mente l'immagine di pane e burro, un'accoppiata giusta! Mi mancherà. Ah, sono così triste, adesso...
Qual è l'ultima lacrima?

lunedì 23 gennaio 2012

Senza accenti

Mi sento cosi strana oggi! Fino a un'ora fa ero assieme ad una mia amica, Chenchen, una ragazza di Pechino che ha iniziato quest'anno il suo master qui all'UVA. E stamattina ero cosi triste che ho iniziato a piangere davanti a lei, perche non voglio partire.
In questi 5 mesi di vita intensa ho imparato a conoscere di piu me stessa, ho capito cosa mi piace fare, ho fatto esperienze, conosciuto tantissime persone interessanti e mi si stringe il cuore se penso che tra 5 giorni lascero il mio monolocale in Zuiderzeeweg 86. Niente piu corsi in inglese (in realta niente piu corsi...), niente piu crazy parties in questa citta che ne ha di tutti i gusti, niente piu cinema in inglese, niente piu OBA con Manuela... Niente piu...
Poi Chenchen mi dice qualcosa che mi fa tornare in positivo: "You are still in Europe, you can come back".
Poi ricordo che Manuela mi ha detto: "Devi tornare per il Queen's day, birra, party e arancione ovunque".
Poi ho pensato:"Troviamoci qualche buon motivo per tornare".
PS: Mancano gli accenti, perche scrivo da una tastiera olandese.

mercoledì 18 gennaio 2012

I tulipani appassiscono

Sono triste (punto).

lunedì 16 gennaio 2012

Futuro prossimo

Un mio amico mi ha detto che io, in realtà, so cosa voglio fare nel mio futuro. Che ho già le idee chiarissime, ma che non voglio ammetterlo mai. Il fatto è che non ho le idee chiare.
Io sono bravissima a "reagire". Penso sia questa una mia preziosa qualità (anche difetto, a volte). Quindi, forse, dall'esterno sembra che io sappia cosa fare. Io non so cosa fare fin quando non si presentano le possibili scelte. E' la pressione che fa mettere in moto la mia mente così velocemente che costruisce il cantiere dei vari rami, delle possibili biforcazioni e delle conseguenze che potrebbero nascere nel tempo. Una specie di albero genealogico, insomma. Immaginando poi di percorrere ogni singolo ramo, si tagliano quelli "deboli", quelli che portano ad una probabile strada senza uscita. Non si massimizzano gli sforzi in generale, ma si massimizzano gli sforzi UTILI, quelli sensati. Non si affrontano le difficoltà, ma si affrontano le difficoltà UTILI, quelle che forgiano davvero, quelle che danno una marcia in più e che fanno prendere maggiore consapevolezza di se stessi.
Cosa voglio fare da grande? Voglio sentirmi viva, voglio sentirmi in continua crescita, voglio conoscere me stessa attraverso gli altri e gli altri attraverso me stessa. Come? Non esiste un come o probabilmente esiste, ma non può essere scoperto o può essere scoperto attraverso la conoscenza del mondo. Forse il come E' il mondo visto e percepito attraverso il proprio ego, conscio ed inconscio. Non sono mai stata così bene con me stessa e con gli altri, ma più probabilmente lo ero già e ne ho preso maggiore consapevolezza ora.
Mi sento come (anzi, sono) una combattente in cerca della prossima battaglia. Di cui non si conosce l'esito. Ma comunque andrà ci sarà tanto da imparare. Il non sapere è il segreto (?).

venerdì 13 gennaio 2012

23 anni

Ho appena capito che non ho capito cosa voglio fare da grande. Buon compleanno!

Birthday in A'dam

Oggi è il mio compleanno. Appena svegliata, ho pensato che l'anno scorso ero a Milano e quest'anno sono ad Amsterdam il giorno del mio compleanno. E sarei curiosa di sapere dove festeggerò l'anno prossimo.. Si accettano scommesse.

giovedì 12 gennaio 2012

Un solo pensiero

I don't wanna leave...