domenica 30 maggio 2010

Prospettive

Mi sorprende quanto le cose possano cambiare in fretta.

Un nodo alla gola, una sensazione di noia, di angustia, pensando ad una serata grigia e monotona, film a casa da sola, probabilmente.
Il pensiero di base è stato:"Odio la domenica sera!"

Un sorriso, una nuova prospettiva per la serata, non più da sola, ma con te, anche se devi studiare in casa ci sarà un altro battito, uno sguardo da incrociare.
Stavolta, il pensiero è stato:"Non ho mai odiato la domenica sera". Con te.

mercoledì 26 maggio 2010

Je ne suis pas parfaite!

  • Sono per la libertà, ma a volte mi comporto come la peggiore dittatrice;
  • Voglio andarmene via da qui, ma sembra che non voglia prendere i rischi;
  • Sono così dolce, ma a volte mi sento davvero rude;
  • Amo mangiare bene, ma spesso capita che mangio schifezze;
  • Vorrei dimagrire, ma continuo a mangiare troppo;
  • Voglio imparare a non criticare troppo, ma è più forte di me, spesso mi ritrovo a fare l'avvocato del diavolo;
  • Sono una persona a cui piace davvero pensar troppo, anche se penso che, in certi casi, sarebbe meglio pensar di meno;
  • Vorrei tendere alla perfezione, ma più ci provo più divento imperfetta.

martedì 25 maggio 2010

Libri e Nespole

Avrà ormai aperto da cinque mesi e io non ci ero ancora mai entrata. La Feltrinelli di Piazza Garibaldi è bellissima: una vetrata da cui filtra tutta la luce semi-estiva, il rosso e il bianco i colori dominanti (il rosso è il mio colore preferito!). Questa è stata la cosa più bella che ho fatto oggi.

Tornata a casa ho pranzato e per frutta ho mangiato le nespole, quelle che un amico di papà raccoglie dal suo albero. Il loro sapore dolcissimo è tutto concentrato in un frutto che è minuscolo (ci vogliono 3 o 4 di queste nespole per farne la polpa di una di quelle che si vendono dal fruttivendolo), oggi è stata la prima volta che le ho mangiate da un anno.

Adesso vado a studiare, mi attende un pomeriggio intenso.

E domani torna Davide, che bello!

sabato 22 maggio 2010

Beautiful Trieste

Ho riletto l'intervento dedicato ad un quadrifoglio,anzi, al quadrifoglio. Mi ha suscitato molta emozione. Davvero. Che vuol dire?


Comunque Trieste è vera.

Summertime and the livin' is easy

Penso a quando stamattina mi sono affacciata al balcone a guardare il mare, col sole estivo che faceva scottare la ringhiera. Ho sentito che l'estate è alle porte, ma non busserà tanto presto alla mia.

Biforcazioni di Hopf (anche biforcazioni mentali), libro di probabilità alla mano, ultima puntata di Gossip Girl (mi chiedo, è possibile che per vedere NY mi sia ridotta a tanto??), esercizi irrisolti dei test, FCE.

Ad un certo punto una folata di vento freddo mi ha fatto tornare in casa. Credo che quella folata in realtà non ci sia stata davvero. L'estate arriverà davvero quando avrò trovato la mia strada.

mercoledì 19 maggio 2010

L'insostenibile leggerezza dell'essere

La sensazione di leggerezza delle braccia dopo aver fatto 15 minuti intensi di pesetti è una delle più belle dopo una giornata in cui i professori hanno parlato di particelle in buche di potenziale infinito, in buche di potenziale finito, di particelle alfa sparate che interagiscono con un nucleo, di esercizi di probabilità (inutili) che non vengono, di esercizi che vengono perchè si guarda il numeretto che deve venire, di una lezione (sempre di probabilità) che rasenta l'inutilità e supera la soglia di noiosità, di chiacchiere al vento nonchè di ideali veri e puri e crudi come non mai.

Quando le mie braccia vorticano così leggere tutto questo mi sembra finto, pesante e rido di me 'che basta fare un pò di pesetti che subito mi sento una piuma, vorrei sentirmi così più spesso.
Ecco, fare pesetti mi fa bene!

martedì 18 maggio 2010

Rischiare o non rischiare, questo è il problema

Quando ho pensato per la prima volta di volermene andare? Penso che ci ho pensato da subito, da quando ho iniziato l'Università quasi tre anni fa. Perchè ci ho pensato? Perchè non è poi una cosa così strana, Davide studia a Milano, certo è dura, ma se ne vale la pena perchè non farlo? E' un'esperienza importante, non facile, ma importante perchè io ho voglia di crescere, ho voglia di misurarmi con la realtà, voglio fare la spesa, badare a me stessa, cucinarmi, lavare i miei vestiti, indossare vestiti non stirati se manca il tempo di stirarli, fare le pulizie, condividere la casa con gente sconosciuta che eventualmente sia da conoscere, conoscere un'altra città, conoscere altre persone, iniziare una nuova vita. Vorrei frequentare un'Università di cui essere davvero soddisfatta, che mi permetta di entrare in contatto con gente di ogni nazionalità, di aprire la mia mente ad altre culture, di assorbire il più possibile da persone che hanno tanto da dare, di dare a mia volta ciò che ho da offrire, di sentirmi anche sola, a volte fa bene scuotersi un pò. Io voglio andare via da qui, ne sento il bisogno, ecco. Credo sia un bisogno concreto, non dettato da un capriccio ma semplicemente dal desiderio di esplorare me stessa e il resto. E' così necessario? Necessario è una parola grossa, per me l'unica cosa necessaria è sorridere. Cosa mi spaventa? Mi spaventa il trancio netto di questo cordone ombelicale che vuol dire andare via. Mi spaventa il mio possibile fallimento. Che significa? Ho paura di commettere errori di valutazione, di non essere capace di stare sola, di non essere in grado di costruire una nuova vita, di non saper dare gli esami in un'altra Università. Il non sapere mi spaventa. Il non sapere se sono pronta o meno. So perchè voglio farlo, non so se ci riuscirò perchè non so se riuscirò.

Il mio approccio alle cose è da cambiare. Forse per cambiarlo devo prendere il rischio. Forse un grande successo sarebbe proprio imparare a prendere il rischio. Che ne dite?

martedì 11 maggio 2010

La lealtà prima di tutto.

Non sarò la verità (lo è solo Dio), ma io quando contruisco o quando coltivo un'amicizia cerco sempre di essere sincera e di non omettere nulla, se non per il bene dell'altra persona. Oppure può succedere che lo faccia inconsapevolmente.

Però quando una cosa viene palesemente nascosta o parzialmente ma consapevolmente nascosta (e non per il mio bene) allora ci rimango male.
Per essere miei amici bisogna essere veri e leali. Condizione necessaria, direi.

Impugnate i gelati (o le armi)!

Domenica sera l'ho spesa interamente all'aereoporto Linate. Dovevo (ovviamente) tornare a Napoli. Senonchè tardavano a farci imbarcare, non si capiva bene il motivo, ci hanno fatto salire ben due volte sul pullman per poi farci scendere e alla fine, dopo due ore di attesa vana il volo è stato camcellato. Ad un primo controllo tecnico era infatti risultato un problema ad una ruota anteriore del velivolo; al secondo e ultimo controllo addirittura una perdita di carburante dall'ala sinistra dell'aereo. Cioè, in definitiva, potevamo morire tutti. Mi chiedo come sia possibile che su un solo aereo siano registrati 2 problemi tecnici, su che tipo di scassoni ci fanno volare? Penso che una perdita di carburante sia davvero una cosa eccessiva, pericolosa. Se non se ne fossero accorti, come è successo d'altronde al primo controllo? Forse sarebbe meglio non pensarci.
Prima che ci comunicassero la definitiva cancellazione del volo (ricordate che era un volo pieno di napoletani...) uno dei passeggeri (devo dire piuttosto intraprendente) si è procurato i diritti del passeggero. C'era scritto: "la compagnia deve fornire assistenza in termini di cibo e acqua". Senonchè erano quasi le 23, quindi i bar dell'aereoporto erano strachiusi. Ma i napoletani non si perdono d'animo: riescono ad aprire un frigorifero pieno di bottigline d'acqua (incatenato). Come cavolo era incatenato, mi chiedo? Non solo. Mi guardo intorno e all'improvviso tutti avevano uno o più gelati in mano. Gelati?? Si, avevano aperto anche un frigo pieno di gelati. Insomma, i diritti se li sono presi (anche io, tranne il gelato che non mi andava). Questa cosa dei gelati, non so, mi ha colpito. Forse perchè ha qualcosa di un pò infantile, non saprei. La chiamerei: "la rivolta coi gelati". Suona bene.

Ps:La compagnia incriminata è Meridiana. Io ci ho sempre volato tranquillamente, senza problemi, ma dopo questa volta, sinceramente...

mercoledì 5 maggio 2010

Non ti angosciare!

Tra un paio d'ore parto. Mi sento una strana ansia addosso. Avrò troppo tempo per pensare prima di arrivare a Milano. Tempo per pensare a cose a cui non so ancora dare delle risposte, tempo per pensare a questo benedetto esame di inglese che devo fare tra un pò meno di un mese e mezzo, tempo per pensare allo studio, tempo per pensare a tutto ciò che c'è di pensabile. Ultimamente mi sono riempita di impegni e cose da fare apposta per evitare di rimanere troppo tempo da sola con me stessa.
Adesso si che siamo alla fine dei conti.

Prenderò un bel libro di Calvino che sarà il mio compagno di viaggio, sperando che tutte le riflessioni che mi susciterà saranno illuminanti. In alternativa, se proprio non andasse tutto secondo i piani, mi autopunirò col libro di inglese. Use of English, Part 4. Insomma, la mia preferita...

domenica 2 maggio 2010

Dreams

Da bambina sognavo di fare la scrittrice. Adesso sogno di cambiare il mondo. Tra 10 anni cosa sognerò?

sabato 1 maggio 2010

Emergenza Rondone!

Mia madre ha trovato un rondone sul balcone. Mi ha chiamato, non sapendo che fare. Come se io lo avessi saputo. Ho raccolto il rondone che, poverino, sembrava proprio malconcio, con gli occhietti chiusi, il respiro affannoso e nemmeno la forza di beccarmi o di artigliarmi come fanno di solito.
L'ho spostato all'ombra di una sedia e ho preso un bicchierino di plastica, quelli da caffè, che ho riempito d'acqua (non di caffè...). Però come fa un rondone che, anche se più grande di una rondine, entra nel palmo di una mano a bere da un bicchierino?? E se poi è pure stordito? Ho trovato la risposta su Yahoo Answers: siringa senza ago. Geniale, funziona davvero. Goccia dopo goccia il rondone ha iniziato a bere e ad aprire un pò gli occhi. Dopo un'oretta si è ripreso del tutto, dacchè lo avevamo dato per spacciato.
Ha aperto le ali guardandomi con sguardo pieno di sè, l'ho raccolto nel palmo della mano e si è lanciato nel vuoto. Adesso volteggia nell'aria, lanciando le sue grida stridule di libertà.

Che animali affascinanti. Fanno tutto in aria, non hanno paura del vuoto, non si arrendono mai. Io adesso posso solo guardarlo volteggiare nell'aria. Io, ferma, ma che volo con la fantasia.

Teorema fondamentale della Teoria del Caos

Le biforcazioni ce le ho nella testa.