giovedì 25 febbraio 2010

Libertà (per oggi)

Dopo aver fatto questo esame di Fondamenti mi sento più leggera, più vuota nel senso di libera, più libera nel senso di rilassata... Il grosso è ormai passato, la strada non è più tanto in salita (almeno per i prossimi tempi, s'intende!). Questo mi rassicura.
Poi da un altro punto di vista penso al mio futuro che, ben s'intenda, può sempre attendere, però mi sembra abbastanza imminente la venuta di (grossi) cambiamenti nella mia vita. Questo mi entusiasma e mi spaventa contemporaneamente.
Forse il mio problema è che io non ho sotto controllo le mie capacità, nel senso che non sono capace di discernere se sono sufficientemente brava o no per cavarmela da sola. Non sono una persona spavalda, nè che ha consapevolezza delle proprie potenzialità.
Ho solo consapevolezza dei miei limiti e, a volte, sono effettivamente troppo rigida con me stessa.
Vorrei essere più fiduciosa. Che poi di dosi di fiducia ne ricevo a bizzeffe dal mio "spacciatore" personale, però vorrei credere anche io in me stessa. In che esame si studia come si fa?

domenica 21 febbraio 2010

Senza noia

Sensazione di vuoto. Noia. Mancano gli stimoli, manca un obiettivo, manca lo sprint. La forza c'è ma si disperde in ogni direzione, non cerca una via privilegiata. Sono annoiata se non l'avete capito. Avrei bisogno di un viaggio, di perdermi in luoghi sconosciuti e non familiari, di sentirmi parte del mondo e non di casa mia. Non sono fatta per star ferma. La mia mente viaggia e si stanca inutilmente, perchè il mio corpo non può seguirla. E penso a quando tra meno di due settimane sarò a Milano; penso a quando quest'estate sarò in una capitale europea. Perchè io sono fatta per viaggiare e prima o poi il mio corpo seguirà la mia mente. E tu seguirai me e la mia mente. In un vortice di conoscenza, amore, viaggio, riposo, stanchezza, bellezza.E, soprattutto, senza più noia.

domenica 14 febbraio 2010

Non Tertium Non Datur

Nella logica classica "Tertium non datur". Nella vita non funziona così. Ci sono infinite scelte da fare (sarà un insieme numerabile?) in cui le possibilità sono infinite (anche l'insieme delle possibilità è numerabile?). Allora potremmo credere che quella che "governa" la vita è una logica polivalente! Ebbene si, la logica polivalente del caso. Il caso degli incontri, delle influenze esterne, il contesto sociale e il paese in cui si vive, delle persone che si frequentano, dei luoghi che si conoscono, degli interessi che si coltivano. E' impossibile ridurre in schemi (di assiomi?) la vita, così colorata e variegata. Sarebbe finto. Non è così "facile", come ad esempio costruire una teoria assiomatica (del primo ordine) da zero. Non esiste una teoria della vita.
Non c'è una persona che può vantarsi di aver fatto in assoluto la scelta migliore (migliore di cosa, dato che sono infinite le possibilità?); quella persona avrà fatto la scelta migliore, magari, relativamente al suo contesto (insieme? classe?). Che poi, secondo me, resta sempre la curiosità di sapere come sarebbe andata a finire se anzichè scegliere A si sceglieva B o C o D... Cioè, resteranno infinite curiosità ( anche esso un insieme numerabile, perchè equipotente all'insieme delle possibilità).

In realtà, forse, proprio perchè siamo condizionati da tante cose, in fondo le scelte non sono vere scelte. O possono considerarsi comunque tali? Ecco che già rischio di cadere in contraddizione!

Meglio liberare la mente da pensieri, sono davvero stanca.

lunedì 8 febbraio 2010

Il futuro può attendere, ma...

Il mio futuro non è qui, nel paese delle contraddizioni, nel paese delle delusioni, nel paese in cui il presente sa ancora di passato e in cui il futuro non fa ben sperare. I sogni resterebbero chiusi per sempre in un cassetto, dimenticati.
Il mio futuro è nel mondo, via da questo paese ormai spento, che non riesce a cambiare, che non riesce a tirarsi su, che non guarda realmente avanti e che troppo spesso si perde, guardando a quel che è stato.

Il mio futuro sarà.
Il mio futuro lo deciderò io e combatterò con tutte le mie forze per difenderlo.

Amo l'Italia, ma amo l'Italia che non sarà mai. Quello che è, è soltanto dolore e amarezza.
Povera Italia.

venerdì 5 febbraio 2010

Sistemi dinamici

In fondo è giusto: sollevare dubbi, porre domande, senza fornire le risposte. Altrimenti sarebbe troppo facile. Altrimenti sarebbe inutile. La mente si assopirebbe cullata da una nenia di spiegazioni, si acquieterebbe e si abituerebbe ad affermazioni che in realtà non sono il frutto di conclusioni ragionate e capite. Il bravo professore deve lasciare punti interrogativi, deve lasciare questioni in sospeso. Così la mente non può fermarsi, deve faticare, deve lavorare e trovare risposte ai perchè mai risolti. La curiosità prende il sopravvento, il ritmo diventa veloce e snello, tutto sembra più interessante, tutto diventa più parte delle proprie conoscenze e si misurano le proprie capacità. Insomma, magari si risvegliano (assieme alla propria mente) anche manie omicide nei confronti del professore in questione, perchè si perde tempo e, si sa, in periodo di esami non è proprio piacevole.. Però è divertente, in un certo senso. Ma in un certo senso.