giovedì 28 gennaio 2010

Un nuovo giorno

Tre rintocchi. Il ticchettio dell'orologio da tavolo sembra duro come il battere di due pezzi di metallo l'uno contro l'altro. Freddo. Il respiro del sonno, regolare e perfetto. Il fruscio del lenzuolo contro la coperta un pò accartocciata. Ormai la stanchezza sembra essersi riassirbita da sé. Sguardo vigile, che distingue i contorni degli oggetti, che immagina la disposizione delle cose nella stanza buia, che ormai tanto buia non è. Il sonno se n'è andato, e con esso anche il suo fiato leggero e calmo. Tre rintocchi, più uno. E' tardi o è presto, dipende dai punti di vista. L'orologio intanto non si stanca mai di contare: e il mio cervello vuole imitarlo. Corre a mille. Il sonno è passato, è già un nuovo giorno.

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