sabato 24 luglio 2010

Il fu Mattia Pascal

Una facciata per coprire il non essere, una sorta di perbenismo "ottocentesco", se così si può dire. Fingere. Fingere con gli altri, per non fare scoprire la "vacanza" interiore, fingere di voler fare del bene per il prossimo, questo sarebbe il tuo scopo fittizio, nella vita. Fingere di avere un Dio, che incontri quando vai in chiesa, scegli di inginocchiarti anzichè abbassare il capo, non dici parolacce ma le pensi, dirle è peccato, poi dovresti sciacquarti la bocca col sapone. Fingere di essere felici della vita che si conduce, fingere di avere una propria opinione, un proprio credo politico. Fingere di credere che ci sia qualcosa dopo, fingere di non fare sprechi, perchè ci sono i bambini che muoiono di stenti nel mondo, fingere, fingere, ma per cosa? Per mentire a se stessi, per fingere di fingere di fare qualcosa di buono in un mondo in cui tutto gira al contrario, in cui le ingiustizie, sociali e non, dilagano. Come vogliamo costruire un mondo migliore se non ci si mostra per quello che siamo? Forse non vogliamo costruire un mondo migliore. Almeno non per tutti, altrimenti saremmo troppi.

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